Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo
La recente storiografia fa risalire la viticoltura borgognona a prima dell'epoca gallo-romana, ma il suo impulso decisivo va attribuito ai monaci. Si deve, infatti, ai monaci di Citeaux e ai duchi di Borgogna se i vini locali erano già celebri nel XII secolo.
La Borgogna viticola si estende nei dipartimenti dell'Yonne, della Cote d'Or, della Saône-et-Loire e nella circoscrizione di Ville-franche-sur-Saône (dipartimento del Rhône).
I vigneti occupano una superficie complessiva di 40.000 ettari per i vini A.O.C. e a seconda delle annate producono circa 2 milioni di ettolitri di vino, alcuni dei quali assumono il nome dei climats più prestigiosi.
Climat è il nome tradizionalmente usato in Borgogna per designare un terreno ben delimitato, geologicamente fortunato e particolarmente ben esposto alle più favorevoli influenze climatiche. In Borgogna si producono vini bianchi e rossi di qualità eccellente, alcuni dei quali figurano nel novero dei più grandi vini di Francia.
Le denominazioni d'origine regionali sono:
Una produzione annua di 114.400 hl su 1.900 ettari coltivati a vite. Vicino alla città di Auxerre si trova la zona di Chablis, detta la porta d'oro della Borgogna, particolarmente colpita, alla fine dell'Ottocento, dalla fillossera che distrusse i 2/3 dei vigneti.
Con il vitigno Chardonnay, coltivato in terreno gessoso, vi si produce un vino bianco, secco e nervoso, di color oro pallido tendente al verde, con sentore di nocciola. Lo Chablis ha un bouquet notevole, si conserva bene e, invecchiando, acquista in finezza ed eleganza. I migliori Chablis sono classificati in Grand Cru e Premier Cru.
ll Petit Chablis, prodotto con lo stesso vitigno ma su terreni diversi, è eccellente bevuto giovane, cioè "en primeur".
Situata a Nord, la Côte de Nuits è la patria dei grandi Bourgogne rossi di altissima qualità e di lungo invecchiamento: 70.000 hl di vini rossi prodotti con vitigno Pinot nero. Di bianco, se ne producono 1.000 hl con vitigno Chardonnay. A Gevrey-Chambertin si producono, fra I'altro, lo Chambertin e lo Chambertin Clos-de-Bèze, il prediletto di Napoleone che ne aveva sempre una scorta nelle sue dispense. Sono entrambi vini potenti e fini, vigorosi ed eleganti, con notevole bouquet.
A Chambolle-Musigny si produce il Musigny, vino di "velluto e pizzi", la cui grande delicatezza ignora la violenza. Insigne e rarissimo è il Musigny bianco: solo 290 hl. A Vougeot, l'antica casa di rappresentanza dei monaci di Citeaux, il celebre Clos-de-Vougeot, è diventata la sede degli Chevaliers du Tastevin. Nei 50 ettari circostanti si produce un vino rosso nobile e perfettamente equilibrato, potente, fine, dal profumo di tartufo e che invecchia con grande eleganza.
ll paese di Vosne-Romanée è la culla di uno tra i più grandi vini rossi del mondo, la Romanée-Conti: solo 28 hl annui, rosso rubino brillante, ha soavità e finezza eccezionali, un bouquet penetrante di violetta con profumo di ciliege. Vero imperatore dei vini rossi di Borgogna, ha una sua corte di grandi vini: Richebourg, Romanée, La Tache, Romanée-Saint-Vivant, Grands-Echezeax e Echezeax.
Le denominazioni di origine comunale sono:
La Côte-de-Beaune si estende, a Sud, attorno alla cittadina di Beaune, detta la "capitale del vino di Borgogna" e famosa per il suo Hotel Dieu, famoso ospizio del XV secolo. Vi si producono vini rossi di minor invecchiamento rispetto a quelli della Côte-de-Nuits, e degli ottimi vini bianchi.
La frequenza dei microclimi e la varietà dei terreni e dei sottosuoli rendono diversi tra loro i vini ottenuti da vigneti contigui, spesso separati solo da un sentiero. Per la produzione degli 86.000 hl di vini rossi viene impiegato un unico vitigno: il Pinot noir, secondo una regola stabilita nel IV secolo dal duca di Borgogna Giovanni il Buono. I 43.000 hl di vini bianchi, senz'altro tra i più grandi di Francia e forse del mondo, sono prodotti, invece, con il solo vitigno Chardonnay.
Secondo molti intenditori, il miglior vino rosso della Côte-de-Beaune sarebbe il Corton, prodotto ad Aloxe-Corton patria anche di un eccellente vino bianco di grande tono, dorato e pieno di vigore, profumato di cannella e dal gusto di pietra focaia, delizioso a 6 mesi ma invecchiabile con eleganza: il Corton-Charlemagne.
A Pommard e Volnay sono prodotti due eccellenti vini rossi: rispetto ai Volnay, i Pommard hanno più colore e più corpo, un po' meno bouquet, ma sono più robusti e "tengono" meglio.
Monthélie e Saint-Romain sono patrie di eccellenti vini bianchi e rossi. Meursault, famosa per i suoi grandi bianchi, ha la produzione più importante di tutta la Côte d'Or: 18.300 hl. Di colore dorato e limpidezza perfetta, hanno grande finezza e invecchiano bene.
A Puligny-Montrachet e Chassagne-Montrachet si produce un bianco secco molto pregiato. corpo e bouquet soavissimi e assolutamente unici, grande finezza, gusto di nocciola e di mandorla, perfetta armonia e colore oro pallido.
Dei 920 hl annui, solo 166 sono di Montrachet, della cui corte fanno parte lo Chevalier-Montrachet, il
Criots-Batard-Montrachet, il Batard-Montrachet e il Bienvenues-Batard- Montrachet.
Anche qui le denominazioni d'origine comunale si applicano a tutti i vigneti che, come un mare, circordano
Beaune: Aloxe-Corton, Savigny, Meursault, ecc.
Questa regione, immediatamente più a Sud, produce vini bianchi e rossi di grande qualità: perfetta transizione fra i vini della Côte d'Or e del Mâconnais. Agli 8.540 hl di Montagny e Rully, bianchi leggeri e fruttati, prodotti con vitigno Chardonnay, si aggiungono i 30.800 hl di vini rossi provenienti dal Pinot noir e Pinot beurot coltivati a Mercurey: Givry (vino preferito da Enrico IV) e Rully.
Sono vini color rubino, leggeri benché "caldi", dal gusto di ribes nero e dal bouquet sostenuto e molto fine.
Ancora più a Sud ed estesa per 7.600 ettari nel dipartimento della Saône-et-Loire, questa regione famosa per i suoi vini leggeri e gradevoli produce 59.300 hl di rossi e rosati, con i vitigni Pinot noir, Pinot beurot e Gamay, e 164.700 hl di bianchi con i vitigni Chardonnay e Bourgogne Aligoté. Il bianco di Mâcon più prezioso è il Pouilly-Fuissé, prodotto con Chardonnay coltivato in terreni argillosi e calcarei.
Le denominazioni d'origine regionale sono: Mâcon e Mâcon Supérieur, sia per i bianchi che rossi e rosati, e Mâcon Villages, solo bianco.
Le denominazioni d'origine comunale, invece, comprendono vini bianchi secchi e fruttati, dal bel colore giallo chiaro, con bouquet molto fine e gusto di nocciola: Pouilly-Fuissé, Pouilly-Loché, Pouilly-Vinzelles e Saint-Véran.
Estesa per 22.000 ettari nel dipartimento del Rhône e con una produzione annua di circa 1.164.000 hl, è la zona del Gamay, il vitigno dalla caratteristica uva nera a succo bianco da cui derivano i dieci crus del Beaujolais nei terreni granitici, il Beaujolais e il Beaujolais-Villages nei terreni calcareo-argillosi.
Fruttato, gradevole e leggero, questo vino può essere bevuto nello stesso anno di produzione e, caratteristica rara per un rosso, a temperatura di cantina: 10-12° e anche meno. ll Beaujolais Nouveau, meglio definito Beaujolais Tirage de Primeur, è il vino più giovane messo a disposizione dei consumatori: lo si può bere a poche settimane dalla vendemmia, appena scatta il "déblocage", fissato da un decreto governativo per il 3° giovedi di novembre.
Le denominazioni d'origine regionale sono:
Le denominazioni d'origine comunale, definite Beaujolais de crus, (300.000 hl), corrispondono ai 10 crus e sono:
I vini rossi vanno serviti a temperatura ambiente, a meno che essa non sia eccezionalmente elevata: in tal caso, saranno migliori se serviti un po' più freschi del solito. I bianchi invece vanno serviti alla temperatura di una cantina fresca tra gli 8 e i 12 gradi.
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