Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo
Nel XVI secolo anche in Europa si cominciarono a sentire le prime voci intorno al tè. Il primo europeo a vedere e ad assaggiare il tè, fu, probabilmente il padre Gesuita portoghese Jasper de Cruz nel 1560. Furono infatti i portoghesi, grazie alla loro flotta, a guadagnarsi il diritto di commercio con la Cina, e fu come missionario in quella prima missione commerciale che Padre de Cruz assaggiò il te.
I portoghesi portavano il te a Lisbona, e poi, da qui, gli olandesi lo trasportavano in Francia, Olanda e verso i paesi baltici. Quando nel 1602, finì l’alleanza tra Olanda e Portogallo, gli olandesi entrarono direttamente nel mercato Orientale. Con tale attività diretta, il tè diventò con gli anni una bevanda alla moda in Olanda e nel 1675 si trovava in tutti i negozi del paese. In questo stesso periodo il tè, si era diffuso anche in Francia, dove rimase popolare fino agli inizi del ‘700, quando fu lentamente rimpiazzato dalla preferenza per la cioccolata e il caffè.
Il tè fu inizialmente venduto dai farmacisti e lodato come farmaco, poi disprezzato perché considerato fonte di spreco. In Germania fu addirittura proibito, poiché si credeva che la causa del debole aspetto degli orientali fosse proprio dovuta al tè. Il tè, nonostante le invettive, si diffuse rapidamente durante la prima metà del '700. Sono i Paesi del Nord Europa e la Russia che apprezzano particolarmente il tè, e sono Gran Bretagna e Olanda i Paesi in cui questa nuova bevanda trova la maggiore diffusione. Anche perché sono questi i due Paesi che detenevano il monopolio del commercio del tè e avevano porti internazionali con banchine per le Indie.
L'Inghilterra, poi, è il Paese europeo in cui l'introduzione del tè ebbe il maggior successo, dando origine ad una delle sue più tipiche tradizioni: l'afternoon tea.
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