Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo
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La Liguria è una regione del nord-ovest d’Italia, bagnata a sud dal Mar Ligure, a ovest confina con la Francia, a nord confina con il Piemonte ed a est con la Toscana.
La regione gode del clima mediterraneo anche se non del tutto dato che, il suo territorio è prevalentemente montuoso, dato che la regione è attraversata sia dalle Alpi sia dagli Appennini.
Caratteristico è il fenomeno della macaia, che si origina soprattutto tra il tardo autunno, l'inverno e la prima parte della primavera in presenza dell'anticiclone subtropicale africano e di venti al suolo dai quadranti meridionali che fanno condensare l'umidità apportata sui vicini rilievi montuosi fino a formare un compatto strato di nuvolosità medio-bassa che può interessare senza soluzioni di continuità gran parte della riviera e dei versanti costieri della regione.
Questo clima particolare favorisce la viticoltura che è praticata rigorosamente a mano anche perche il
territorio in prevalenza montuoso non consente l’utilizzo di mezzi.
La viticoltura ligure si concentra prevalentemente sulle zone intorno a La Spezia, le Cinque Terre e buona
parte della riviera di Ponente occupando circa 11.000 ettari in coltura principale e 3500 in coltura secondaria.
Come la maggior parte dell'agricoltura della liguria, anche la produzione del vino si estende soprattutto su terreni “accidentali” e poco favorevoli ad essa.
Le zone di produzione della Liguria sono piuttosto limitate; di queste ne riconosciamo sei che sono considerate le più importanti:
La Liguria, regione delle dimensioni e dalle zone di produzione limitate, non ha DOCG, ma 8 DOC:
Altri vini tipici che caratterizzano la regione sono lo Sciacchetrà, un vino prodotto esclusivamente in alcuni comuni della provincia di La Spezia, si tratta di un vino passito dolce, che può esclusivamente essere prodotto con tre tipi di uve Bosco, Albarola, Vermentino, questo vino esalta le sue caratteristiche quando è abbinato con formaggi o piatti dolci.
Un altro vino caratteristico della regione Liguria è il Vermentino. Si ottiene dal vitigno omonimo coltivato soprattutto sulla riviera di ponente, questo vino dal colore giallo paglierino tenue ha come sua caratteristica centrale il sentore fresco, che abbinato col profumo di timo e rosmarino fa si che si abbini bene col pesce.
Tra i vini liguri più conosciuti troviamo il Riviera Di Ponente Pigato, anch’esso come il Vermentino trova il suo equilibrio se abbinato con il pesce, per lo più se in umido, la sua caratteristica principale oltre ad avere un gusto ampio e saporito è il sentore di fondo amarognolo.
Ultimi anche se non meno importanti, emblemi della regione Liguria sono i vitigni bianchi autoctoni della regione, Bianchetta Genovese, e Lumassina (Savonese), dai quali si producono vini caratteristici, leggeri non da invecchiamento e devono essere consumati nel loro primo anno di vita.
Nella cucina ligure sono riconoscibili influenze arabe e siciliane che si sono amalgamate con l'uso di erbe aromatiche, di verdure, di odori e di olio d'oliva. Prevalgono basilico, timo, maggiorana, rosmarino, salvia, borraggine.
Tra i principali prodotti DOP della Liguria si devono ricordare:
La lavorazione delle acciughe è la seguente: dopo aver asportato manualmente la testa e i visceri, le acciughe si fanno asciugare per qualche ora. Le acciughe sono poi collocate a raggiera in barili, a strati sovrapposti. Può essere effettuato l'affinamento in barili di legno di castagno o vasi di terracotta. Ogni strato di acciughe va coperto con sale marino comune e sull'ultimo strato va collocato un apposito disco di legno e sopra di esso un peso di circa 40/50 Kg. La stagionatura ha una durata media di 40/50 giorni. La salagione ottimale avviene quando la carne risulta compatta, consistente e raggiunge la colorazione dal rosa intenso al marrone. A maturazione avvenuta le acciughe salate vanno trasferite in contenitori cilindrici di vetro, denominati arbanelle.
Ingredienti | dosi |
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farina bianca (farina di grano) | |
300 g | |
olio d’oliva extra vergine | 1 bicchiere |
acqua | 1 litro |
sale, pepe nero macinato o pestato al momento | q.b. |
Sciogliete la farina nell’acqua e aggiungete un po’ di sale. Lasciate riposare in un luogo fresco per almeno 5 ore.Al momento di preparare questa speciale farinata preriscaldate il forno ad alta temperatura, poi versate prima l’olio e poi la pastella di farina in una o più teglie, lo spessore della farinata deve essere molto basso. Mescolate per amalgamare olio e pastella. Cuocete subito nel forno ben caldo. La farinata sarà pronta quando si sarà formata sopra una bella crosticina dorata. Servire ben calda spolverandola a piacere con un po’ di pepe.
Ingredienti per 10 porzioni | dosi |
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Farina di grano tenero tipo “00” | 500 gr |
olio extra vergine d’oliva | 50 gr |
Acqua naturale | Sale fino |
Formaggio fresco | 1 kg |
Si lavorano assieme farina di grano tenero tipo “00” (o farina tipo “Manitoba”), acqua, olio extravergine di oliva italiano e sale sino ad ottenere un impasto morbido e liscio. Terminata l’operazione, si lascia riposare l’impasto per almeno 30 minuti a temperatura ambiente, coperto da un telo di tessuto naturale. Si preleva una porzione di impasto e la si tira. Quindi si procede manualmente allargando la pasta con un movimento rotatorio, posizionando le mani sotto alla sfoglia, fino a renderne lo spessore inferiore al millimetro. Si adagia la sfoglia ottenuta nella teglia di cottura, precedentemente unta con olio extravergine di oliva.
Si adagia sulla sfoglia il Formaggio fresco. Si procede alla lavorazione dell’impasto rimanente, per ottenere un secondo strato di sfoglia con dimensioni uguali al precedente, lavorato fino a renderlo sottile, e adagiato sulla base già coperta dal formaggio. Si schiacciano i bordi sovrapposti delle due sfoglie. Con le dita si pizzica in più punti la sfoglia superiore, formando dei fori. Si cosparge la “Focaccia di Recco col formaggio” con un filo di olio extravergine di oliva, eventualmente con una spolverizzata di sale. Cuocere in forno tra 270° e 320°C per 4-8 minuti. Il forno deve essere regolato in modo che la parte inferiore sia più calda della superiore.
Ingredienti per persone |
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Foglie di basilico, quelle più piccole |
Olio extra vergine di oliva |
Pinoli italiani |
Parmigiano Reggiano o Pecorino |
Aglio di Vessalico |
Sale marino grosso |
Tradizionalmente il pesto si fa con mortaio e pestello. L'uso del frullatore ha lo svantaggio di ossidare le foglie di basilico e di scaldare la crema. Le varianti possibili sono dovute alle diverse proporzioni fra gli ingredienti.
Il mortaio tradizionale è di marmo, con il pestello in legno. Le foglie di basilico vengono lavate e lasciate ad asciugare, facendo attenzione a non stropicciarle per evitare la rottura delle vescicole, con conseguente annerimento e alterazione del gusto. Nel mortaio si schiacciano gli spicchi d'aglio e i pinoli col sale, che essendo grosso. Si aggiungono poi le foglie di basilico, procedendo quindi a schiacciare il basilico tramite movimento rotatorio del pestello. Quando il basilico stilla un liquido verde e non è a pezzi grossi, si aggiungono i formaggi, preventivamente grattugiati, e si amalgama il tutto. Infine si aggiunge l'olio d'oliva, il quale deve formare una pellicola sulla superficie, per preservare il pesto dall'ossidazione.
Il pesto deve apparire come una crema densa di colore uniforme verde, non troppo scuro. Prima di utilizzarlo come condimento per la pastasciutta, il pesto va allungato con l'acqua di cottura della pasta sino ad ottenere una consistenza non troppo liquida.
Ingredienti per persone | dosi |
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Per la pasta | |
farina | 350 gr |
uovo | 1 |
acqua,sale | q.b. |
Per il ripieno | |
preboggion o bietole/spinaci/borraggine | 1 Kg |
uova | 2 |
grana grattato | 50 gr |
prescinseua | 200 gr |
noce moscata | q.b. |
Pulire il preboggion, lavarlo e farlo lessare 20 minuti in acqua salata. Appena lessato strizzarlo e tritarlo. Metterlo in una terrina, mettervi le uova, la prescinseua, la noce moscata, il grana e il sale. Amalgamare bene.
Preparare la sfoglia. Disporre la farina a fontana. Nell'incavo mettere l'uovo e il pizzico di sale. Cominciare ad impastare, aggiungere poca acqua in modo da ottenere un impasto liscio e sodo. Dividere la pasta in più parti. Comiciare a passare la pasta nella macchina a rullo e ottenere una pasta dello spessore desiderato. Tenere coperte con un tovagliolo di stoffa inumidito l'impasto che deve essere lavorato. Tagliare la sfoglia a quadrati. Mettere un cucchiaino di ripieno, richiudere a triangolo il raviolo. premere accuratamente i bordi con le dita o con i rebbi di una forchetta. Buttare i pansoti in acqua bollente salata. Scolarli e condirli con il sugo di noci allungato con un pò di acqua di cottura della pasta.
In dialetto genovese “pesce in tocchetto”, la buridda ligure è un piatto a base di pesce preparato in diverse ricette.
A Genova la buridda è il pesce tagliato a pezzi e cucinato in umido con l'olio e l'aggiunta di pinoli, capperi, funghi e prezzemolo. Fra le particolarità di questa pietanza della tradizione regionale c’è proprio l'aggiunta di funghi secchi e di una cucchiata di farina, che rende il brodetto cremoso e ben legato.
Ad un soffritto di olio, aglio, cipolla si uniscono prezzemolo, un'acciuga, pomodori, funghi, noci e pinoli. Dopo aver bagnato il tutto con vino bianco secco e fatto poi evaporare, si aggiunge il pesce (anguilla e stoccafisso) tagliato a pezzetti, l'alloro e il sale. Si cuoce a fuoco lento per venti minuti e si serve con fette di pane abbrustolito.
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