Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo
Indice della pagina
La Valle d'Aosta è una regione amministrativa dell'Italia settentrionale, situata nell'estremo nord-ovest del paese; confina a ovest con la Francia, a nord con la Svizzera, a est e a sud con il Piemonte. Tenuto conto della sua posizione geografica di frontiera si può notare tra l'altro che la lingua più diffusa è il francese, che è riconosciuto dallo Stato come lingua ufficiale insieme all'italiano, ma lungo il confine svizzero si parla anche tedesco.
Il clima della Valle d'Aosta è tipicamente alpino con inverni rigidi ed estati fresche. Solo la valle centrale, percorsa dalla Dora Baltea, gode di condizioni climatiche più miti. Durante l'inverno cadono abbondanti nevicate, ma durante il resto dell'anno sono generalmente scarse.
La coltivazione della vigna avviene a terrazzamenti sostenuti da muretti a secco. A causa della coltivazione a terrazzamenti in questa regione hanno dovuto rinunciare alla meccanizzazione. La vite viene coltivata lungo la valle solcata dalla Dora Baltea, soprattutto nella parte sinistra, grazie alle esposizioni al sole favorevoli per la crescita della vite. Si tratta di una viticoltura di montagna per il 60% con pendenze molto elevate e l’obbligo di utilizzare terrazzamenti con muretti in pietra.
I vitigni coltivati in questa regione sono autoctoni perché hanno una vitalità molto elevata infatti crescono anche ad alte quote dove altri vitigni non resisterebbero; tra quelli a bacca rossa troviamo il Petit Rouge, Prëmetta, Fumin, Pinot Nero, Gamay, Cornallin, Mayolet, Nebbiolo e Syrah.
Tra quelli a bacca bianca invece troviamo: Prié Blanc, Moscato bianco, Müller Thurgau, Chardonnay, Pinot Grigio e Petit Arvine.
La pendenza dei terreni e le difficoltà che s’incontrano nella cura e nel mantenimento delle aree vitate non hanno dissuaso i ‘vignerons’ locali, i quali hanno creato vini prestigiosi, oggi conosciuti e apprezzati anche dagli esperti.
Importante è la gamma dei vini bianchi, che evidenziano profumi fruttati, gusto asciutto e pieno. Meritano di essere assaporati gli Chardonnay, freschi e aromatici, prodotti lungo la Dora Baltea, oppure i Muller Thurgau, vini di grande equilibrio, dal profumo intenso e aromatico; la Petite Arvine, fine, fruttato, che, con sentori di frutta esotica e pompelmo, sprigiona aromi caldi e sapidi; il classico Pinot Gris, che in Valle d’Aosta assume profumazioni intense, quasi speziate, ottimo aperitivo.
Ampio è il panorama dei rossi D.O.C., molti dei quali provenienti da vitigni autoctoni; sono vini intensi che ben si sposano con le specialità gastronomiche di montagna. Ricordiamo il Fumin, dalle piacevoli sensazioni olfattive, classificato "antica perla dell’enologia valdostana"; il Gamay, dal gusto secco con sfumature tanniche, ricavato da un vitigno originario del Beaujolais; il Petit Rouge, profumato di rosa canina e di viola, stesso vitigno del Torrette e dell’Enfer d’Arvier; il Pinot Noir, vigoroso e persistente, da degustare con prodotti tipici come la Motzetta; oppure la Premetta, un rosato naturale, asciutto, fresco e molto gradevole.
In questa regione non è presente alcuna DOCG ma troviamo molte DOC tra cui: Blanc de Morgex et de La Salle, Torrette, Nous Rouge, Chambave Rouge, Arnad-Montjovet, Donnas, Chambave Muscat, Nus Malvoisie, Enfier d'Arvier.
Il Vallée d’Aoste Blanc de Morgex et de La Salle DOC ha un fascino particolare, poiché è ricavato da uve raccolte nei vigneti più alti d’Europa, ai piedi dell’imponente massiccio del Monte Bianco. I vitigni di prié blanc utilizzati per la sua produzione vengono ancora impiantati ‘franchi di piede’, senza ricorrere all’innesto.
Il risultato finale è un vino dal colore paglierino tenue con riflessi verdolini, dal profumo che sa di erbe di montagna e che sprigiona al palato un gusto secco e delicato, con note fruttate valorizzate da una buona freschezza. Ottimo come aperitivo, trova il giusto abbinamento di sapori con antipasti delicati e con la trota di montagna; regge molto bene anche l’accostamento con la pizza. Il Blanc de Morgex e de La Salle, la cui gradazione alcolica varia dai 10,5° ai 12°, va bevuto giovane e molto fresco (8°-10°).
Il Vallée d’Aoste Torrette DOC è un rosso armonico, dal sapore secco e asciutto, le cui qualità erano già riconosciute nel secolo scorso. È attualmente il vino valdostano prodotto in maggior quantità e la sua area di produzione è la più vasta tra le DOC di zona, interessando ben undici comuni: Quart, Saint-Christophe, Aosta, Sarre, Saint-Pierre, Charvensod, Gressan, Jovencan, Aymavilles, Villenenuve, Introd.
Il disciplinare prevede che per la sua vinificazione venga utilizzata una quantità non inferiore al 70% di uve Petit Rouge, alle quali si possono abbinare il Pinot Noir, il Gamay, il Fumin, il Vien de Nus, il Dolcetto, il Majolet o la Prëmetta. Il Torrette è un rosso di buon corpo (12°-13°) da consumare a tutto pasto, ideale con le carni, ottimo con gli arrosti e la selvaggina, ma anche con salumi locali e formaggi stagionati.
La versione Supérieur, ottenuta dai vigneti più soleggiati e con limitate rese ad ettaro, si differenzia per una maggiore concentrazione delle uve e un affinamento più prolungato.
La leggenda narra che già Ponzio Pilato apprezzasse questo vino di buona vigoria e piacevolmente asciutto, ricavato dalle uve di un vitigno locale: il Vien de Nus. Oggi, per la produzione del Vallée d’Aoste Nus Rouge DOC, si rispetta un rigido disciplinare che prevede l’utilizzo di Vien de Nus 50%, di Petit Rouge 30%, e di altri vitigni autorizzati (per una percentuale massima del 20%). Ne risulta un vino secco, con calde sensazioni alcoliche ed eleganti note tanniche, ideale se accompagnato con le carni, con la motsetta, con la Fontina e con il pane nero. Nus, Verrayes, Fénis, Quart e Saint-Christophe sono le terre d’origine di questo vino rosso rubino, dal profumo delicatamente intenso e piacevolmente fruttato con chiusura olfattiva vegetale.
È un prodotto che raggiunge una buona gradazione, intorno ai 12° e che esalta le sue migliori caratteristiche quando viene lasciato decantare qualche ora prima del consumo, per poi essere servito a una temperatura non inferiore ai 18°.
Il Vallée d’Aoste Chambave Rouge DOC è un vino secco, sapido ed armonico che racchiude in sé le caratteristiche tipiche dei rossi valdostani. Prodotto principalmente con uve di Petit Rouge (il disciplinare ne prevede una quantità minima del 70%), alle quali si aggiungono quelle di Dolcetto, Gamay e Pinot Nero, provenienti dalle aree vitate diChambave, Saint-Vincent, Châtillon, Pontey, Saint-Denis, e Verrayes, può essere impiegato a tutto pasto, abbinandolo soprattutto ai salumi locali, alle zuppe o alle carni in umido.
Il Chambave Rouge ha un buon titolo alcolometrico (11,5°-13°), un colore rosso rubino con riflessi violacei e un profumointenso e persistente, con sentori di fiori e piccoli frutti. Se ne consiglia il consumo a una temperatura di 18°-20°.
Il Vallée d’Aoste Arnad-Montjovet DOC è un rosso dal sapore asciutto, caratterizzato da sensazioni di cuoio e di terra, che ricorda alcuni vini prestigiosi delle Prealpi piemontesi a base di Nebbiolo. I vitigni utilizzati per la sua produzione, dislocati nei territori di Arnad e nei comuni limitrofi (Hône, Verrès, Issogne, Challand-Saint-Victor, Champdepraz, Montjovet), sono ilNebbiolo (min 70%), il Dolcetto, il Pinot Nero, il Neyret, la Freisa e il Vien de Nus (max 30%).
L’Arnad-Montjovet ha una robusta gradazione alcolica (12°-13°), soprattutto nella versioneSupérieur , che si ottiene dai vigneti “a resa limitata” localizzati nel cuore di questa zona geografica. Questo vino si differenzia dalla versione tradizionale per una gradazione minima naturale più elevata e per un periodo di invecchiamento più lungo. Il suo profumo è fine ed intenso, con sensazioni di spezie e, quando è affinato in botti di legno, assume sentori di vaniglia.
Per la sua degustazione, gli intenditori consigliano di stappare la bottiglia alcune ore prima del servizio (specie per la versione Supérieur), trasferendo il vino in una caraffa, per poi mescerlo giustamente chambré, a una temperatura di 18°-20°. Ideale se abbinato al locale Lard d’Arnad.
Il Vallée d’Aoste Donnas DOC è un vino importante, tanto da essere definito “il fratello montano del Barolo”. Per la sua lavorazione sono impiegate uve di Nebbiolo, localmente denominato Picotendro (min. 85%), di Freisa e di Neyret, raccolte nelle aree vitate di Donnas, Perloz, Pont-Saint-Martin e Bard. Al gusto risulta secco, vellutato e armonico, con fondo ingentilito da una persistente nota tannica: caratteristiche che ben lo accostano alle carni di camoscio e alla selvaggina in genere, ma anche ai formaggi di lunga stagionatura.
Il Donnas è un vino di buon corpo (12,5°-13,5°), che va servito ad una temperatura di 20°-22°, stappando la bottiglia prima del consumo e lasciandola in ambienti caldi. Alcune particolari annate richiedono la scaraffatura o l’utilizzo del decantatore. Da sottolineare il fatto che il Donnas è stato il primo vino valdostano ad ottenere la Denominazione di Origine Controllata (DOC).
Le uve di Moscato Bianco, utili alla vinificazione del Vallée d’Aoste Chambave Muscat DOC,raggiungono la giusta maturazione nei vigneti dislocati sulle colline di Chambave, Pontey, Verrayes, Saint-Denis, Châtillon e Saint-Vincent. Ne scaturisce un vino giallo paglierino brillante, con riflessi dorati, di buon corpo, secco, giustamente alcolico, con retrogusto finemente amarognolo, che si presta ad essere bevuto fuori pasto, soprattutto come aperitivo, anche se trova buoni abbinamenti con i crostacei e i formaggi di media stagionatura. È peraltro anche indicato per la preparazione dello zabaione.
Il Chambave Muscat è molto ricercato nella versione flétri, ricavato cioè dai grappoli migliori del moscato bianco lasciati appassire in particolari ambienti arieggiati e riparati dal sole. Viene vinificato solo quando i pregiati chicchi perdono gran parte dell’acqua, evidenziando la loro ricchezza zuccherina ed aromatica. Il Muscat Fletri è un vino da meditazione, dal profumo intenso, con sfumature di miele e confettura, che si adatta a molte occasioni di fine pasto: si sposa molto bene con le tegole dolci e la pasticceria secca.
Il Vallée d’Aoste Nus Malvoisie DOC è un bianco secco dal gusto gradevole e armonico e dal profumo delicato e persistente, che, grazie alla sua duttilità, si abbina sia con gli antipasti che con i primi piatti o le carni bianche. Le viti di Pinot Gris, nella selezione locale Malvoisie, che danno origine a questo vino giallo dorato con riflessi ramati, si estendono fra i comuni di Nus, Verrayes, Quart, Saint-Christophe e Aosta.
Dai migliori grappoli, appassiti in ambienti arieggiati e poco luminosi si ottiene il Nus Malvoisie flétri, un’essenza di grande carattere che completa la sua preparazione con una fermentazione lenta e una maturazione in piccole botti di legno. Si ottiene così una vera perla dell’enologia valdostana, un nettare che profuma di frutta secca e di confettura, ottimo come vino da “chiacchiera” o da sorseggiare accompagnandolo a sfiziosi dolci secchi.
Il Nus Malvoisie è un vino importante già nella versione tradizionale (11°-13°), che nella versione flétri raggiunge una gradazione alcolica di 15°-16°.
Il Vallée d’Aoste Enfer Arvier DOCè un vino rosso, dal sapore intenso e corposo e dal colore rubino che, con l’invecchiamento, tende al granata; ha un gusto secco e vellutato, che sprigiona un retrogusto amarognolo. L’Enfer ,ricavato per l’85% da uve Petit rouge e per la parte restante da Vien de Nus, Neyret, Dolcetto, Pinot nero e Gamay, ben si accosta con le carni rosse, gli arrosti e la selvaggina, le zuppe tipiche e i formaggi valdostani.
La sua zona di produzione coincide con il comprensorio di Arvier e i vigneti da cui trae origine sono coltivati in un anfiteatro naturale caratterizzato da un forte irraggiamento solare, da cui deriva l’appellativo di “inferno”. Questo rosso di montagna “di grande interesse”, che raggiunge una gradazione alcoolica che oscilla dagli 11,5° ai 12,5°, è stato uno dei primi vini valdostani a ottenere la Denominazione di Origine Controllata.
Per degustarlo nelle sue condizioni migliori si consiglia di stappare la bottiglia qualche ora prima del consumo e di servirlo a una temperatura di 20°-22°.
La Valle d'Aosta è divisa principalmente in 3 aree:
I prodotti DOP valdostani che sono:
La fontina è un formaggio vaccino a pasta semicotta. Le forme sono salate a secco e avviate a una stagionatura di almeno tre mesi, durante la quale sono regolarmente salate e spazzolate, le operazioni che agevolano lo sviluppo della tipica crosta.
L’affinamento ha luogo in appositi locali, tradizionalmente scavati nella roccia, qui la temperatura è compresa tra 10°C e 12°C e l'umidità è superiore all'85%. Terminata la stagionatura, le fontine vengono esaminate, una ad una, dal Consorzio di tutela della DOP e, solo le forme che rispondono agli standard qualitativi fissati dal disciplinare di produzione vengono contrassegnate con il marchio DOP caratteristico.
La Fontina si presenta in forme cilindriche di peso compreso tra 8 e 18 chilogrammi. La pasta ha colore variabile dal paglierino al giallo, liscia, morbida, elastica e compatta, presenta scarsa occhiatura. Il profumo è intenso, ricco e caratteristico; il sapore, dolce e pieno.
Lo Jambon de Bosses si ottiene dalla lavorazione artigianale di cosce suine di qualità: i maiali devono provenire da allevamenti di Valle d’Aosta, Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto, e ricevere un’alimentazione particolarmente curata. L’operazione di salatura a secco viene effettuata massaggiando le cosce con una miscela di sale, aglio, salvia, rosmarino, pepe e aromi, tra cui ginepro, timo e alloro, e si protrae per un periodo di 15-18 giorni. La stagionatura, dura per un periodo variabile ma sempre superiore a un anno; i prosciutti vengono affinati in ambienti freschi e ventilati, in presenza di fieno che conferisce loro il profumo erbaceo.
Il lardo viene disposto in recipienti di legno di castagno, rovere o larice (chiamati doil), alternandolo a strati di sale e aromi: aglio, rosmarino, alloro, cannella, ginepro, noce moscata, salvia, chiodi di garofano e achillea millefoglie. Il tutto viene poi ricoperto con acqua salata, bollita e poi raffreddata. Il Lardo d’Arnad stagiona per almeno tre mesi e alla commercializzazione deve necessariamente presentare uno spessore superiore ai 3 centimetri e cotenna almeno su un lato.
Si presenta di colore bianco all’esterno e rosato tenue all’interno; ha consistenza compatta; il profumo è delicato, aromatico e speziato; il sapore, moderatamente sapido e tendente al dolce, ricorda le erbe impiegate nella lavorazione. Se riposto in vasi chiusi ermeticamente e coperto da vino bianco, si presta a una lunga conservazione.
Il formaggio stagiona per un periodo che va da 60 giorni a 10 mesi; ha forma cilindrica con crosta consistente, più dura nei formaggi stagionati; la pasta è compatta, con minuta occhiatura sparsa.
La Valle D'Aosta è una terra che propone un'offerta culinaria legata al territorio. Rispetto alla gastronomia delle altre regioni italiane è certamente la più esclusiva e fortemente influenzata dai gusti francesi.
La sua caratteristica più importante nella tradizione è l'assenza della pasta. la mancanza del frumento ha portato ad avere il pane composto dalla segale.
Un altro elemento che scarseggia nei piatti tradizionali è l'olio, sostituito da burro ed altri grassi sia di origine vegetale che animale. In pratica, vivendo di prodotti locali e limitando gli scambi con l'esterno al minimo, si può definire la tradizione culinaria della Val d'Aosta come l'unica cucina locale che si distacca fortemente dalla tradizione delle altre cucine regionali italiane, mostrando invece grandi affinità con le regioni transalpine limitrofe (la Savoia, l'Alta Savoia e il Vallese). I prodotti principali sono la selvaggina ed i formaggi. La cucina valdostana è caratterizzata dalla presenza di molte zuppe, sughi di carne elaborati e formaggi fusi ed a pasta morbida.
I prodotti locali sono essenzialmente cereali di montagna, prodotti caseari bovini e caprini, carni e derivati di bovini, suini e di camoscio. Oltre ai prodotti agroalimentari tradizionali locali, gil ingredienti principali sono rappresentati da verdura (rape, porri, cipolla), patate, castagne, mele e pere.
La presenza del riso è localizzata nella zona dell'alta Val di Cogne e si deve all'origine piemontese degli abitanti.
Un prodotto tipico della Valle d'aosta è la mocetta o la motsetta. In valdostano significa "morseau de vianda setza" cioè "pezzo di carne secca". È un salume tradizionale della e viene fatta con tuttii tipi di carne: camoscio, cervo, cinghiale, pecora, capra e naturalmente di bovino.
L'antipasto più ricorrente che viene portato in tavola è lo sformato di patate, tipico delle regioni prealpine ed alpine. Viene cucinato in diverse varianti, con l'aggiunta di latte e formaggi fusi. Fra le portate più tipiche troviamo le zuppe, arricchite tradizionalmente con il pane nero secco.
Ingredienti per 4 persone | dosi |
---|---|
fontina | 400 g |
tuorli | 4 |
burro | 70 g |
latte | 1/2 l |
Pane casareccio | q.b. |
Sale e pepe | q.b. |
Eliminare la crosta del formaggio, taglirlo a dadini e mettetero a bagno nel latte per 3 ore. Tagliare le fette di pane in crostini e friggeteli da entrambi le parti con 20 g di burro: dovranno essere dorati e molto croccanti.
Travasare il latte e la fontina in un recipiente ed iniziate a cuocere a bagnomaria mescolando continuamente con un cucchiaio di legno, fino a quando la crema sarà densa ed omogenea. Travasare dal fuoco e incorporate il burro restante tagliato a pezzetti, quindi i tuorli uno per volta, sale e pepe.
Scaldare bene la fonduta, e servirla sui crostini. Per mantenere la fonduta ben calda in tavola, il tegame viene posto su un fornelletto.
Ingredienti per 4 persone | dosi |
---|---|
riso | 450 g |
burro | 50 g |
fontina | 200 g |
fondo di carne | 1 l |
vino bianco | 5 cl |
Mettere in una casseruola 50 g di burro, farlo imbiondire e aggiungre il riso faro tostare fino a che non si stacchi dalle pareti della casseruola, sfumare con il vino bianco. Lasciare evaporare il vino ed aggiungete il brodo bollente, mescolate di tanto in tanto, cuocere per circa 15/16 minuti. Pochi minuti prima della cottura 14 lasciare la casseruola sul fuoco, mantecare il riso con 200 g. di fontina valdostana. Continuare a mantecare sino all'assorbimento totale del formaggio.
Ingredienti | dosi |
---|---|
cipolla grossa | 1 |
vino rosso | 5 dl |
farina di grano tenero 00 | q.b. |
polpa di manzo | 800 g |
burro | 50 g |
sale e pepe | q.b. |
Tagliare la polpa di manzo in quattro fette e infarinare leggermente. Affettare la cipolla e lasciarla imbiondire nel burro a fiamma dolce. Quando la cipolla si sarà ammorbidita, aggiungere le fette di manzo infarinate, facendole rosolare a fiamma vivace, condite con sale, pepe. Versare il vino rosso e lasciare cuocere per circa 45 minuti con fiamma al minimo. A metà cottura aggiustate di sale e pepe. Servire la carbonade accompagnata da polenta o dalle patate lesse.
Ingredienti per persone | dosi |
---|---|
farina gialla finissima(farina di mais) | 500 g |
zucchero semolato | 300 g |
burro | 150 g |
farina bianca | 50 g |
scorza di limone | 1/2 |
uova | 3 |
Mescolare le due qualità di farina ed impastarle con il burro ammorbidito. Aggiungete lo zucchero, le uova e la scorza di limone grattugiata. Lavorate il composto fino ad ottenere un impasto omogeneo. Mettere l'impasto in un sac a poche e ottenere delle ciambelle, disposte su una placca ricoperta con della carta da forno. Infornare e cuocere per circa 20 minuti a 180°C.
Spazioprever è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.