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Basilicata

zone doc del Basilicata Zone dei vini DOC del Basilicata

La regione

La Basilicata è una regione situata nel sud dell'Italia. Ha un territorio prevalentemente montuoso, collinare in minor parte, con una piccola area pianeggiante lungo le coste del mar Ionio e un piccolo sbocco sul mar Tirreno. Sul versante Ionico il clima è temperato, mentre su quello tirrenico è più umido; verso l'interno della regione il clima diventa gradualmente più continentale.

Enografia

I vitigni di questa regione sono: il Bombino bianco, il Bombino nero, Verdeca, Malvasia bianca di Basilicata, Malvasia nera di Basilicata, Aglianico del Vulture.

Malvasia nera di Basilicata
Il vitigno Malvasia Nera di Basilicata si ritiene sia arrivato in Basilicata dalla Puglia. Ha molte caratteristiche in comune con la Malvasia nera di Brindisi; dà un vino di colore rosso rubino carico, abbastanza tannico. Raramente vinificato in purezza, si utilizza in uvaggi con altri vitigni e anche nella produzione dei rosati.
Bombino Bianco
Il Bombino Bianco è tra i vitigni a bacca bianca più coltivati nell'Italia centrale. Il Bombino bianco dà vini leggeri e poco strutturati, ma rivela alte potenzialità se coltivato con basse rese e vinificato con attenzione. Il vino ottenuto da questo vitigno presenta un colore giallo paglierino e aromi fruttati di mela e camomilla, note minerali di pietra focaia e grafite.
Aglianico del Vulture
La sua culla è la zona del Vulture, in Basilicata, nella provincia di Potenza. Questo vitigno dal grappolo piccolo, con acini di un intensissimo colore blu-nero, predilige i terreni vulcanici di alta e media collina. Inoltre teme il grande caldo e le gelate autunnali. Il vitigno Aglianico del Vulture dà vini di colore rubino impenetrabile, con profumo fruttato, molto intenso, che evolve con l’età in sentori di spezie, fiori appassiti e tostature. Di grandissima concentrazone, tenore alcolico, struttura e mineralità.

Zone di produzione doc e docg

Aglianico del Vulture
È un ampio territorio che si distende all'estremo nord della Regione; il Monte Vulture è un antico vulcano spento e il terreno vulcanico procura le condizioni ottimali per la coltivazione della vite. Qui che si coltiva il vitigno autoctono della Basilicata e si produce una delle eccellenze enologiche italiane: l’ Aglianico del Vulture Doc. Il Vulture è anche terra di grandi vini Igt Basilicata e di spumanti ottenuti da uve Moscato e Malvasia di Basilicata, oltre che da uve Aglianico.
Terre dell'alta Val d'Agri
L'alta Valle dell’Agri è un territorio famoso per le produzioni ortofrutticole e lattiero casearie. Si coltivano vitigni internazionali pregiati come il Merlot e il Cabernet Sauvignon. Sono queste le uve, infatti, che danno vita alla seconda Doc lucana, "Terre dell’Alta Val d’Agri". Doc dal 2003, proviene dai vigneti situati ad un massimo di 800 metri s.l.m., nei comuni di Viaggiano, Grumento Nova e Moliterno. È realizzato in tre tipologie: il "Rosso", che può subire un invecchiamento di minimo un anno, il “Rosso Riserva” che invecchia due anni e il “Rosato” che prevede anche l’ utilizzo di Malvasia Bianca di Basilicata.
Matera
Il "Matera" è il più giovane vino Doc lucano Porta il nome della città dei Sassi. Riconosciuto a denominazione di origine controllata nel luglio del 2005, se ne possono produrre sei tipologie: tre rossi e tre bianchi, di cui uno spumante: “Matera Rosso”, “Matera Primitivo”, “Matera Moro”, “Matera Greco”, “Matera Bianco”, “Matera Spumante”. Quest’ ultimo segue una fermentazione naturale in bottiglia, un metodo unico nel suo genere nel Sud Italia. I vigneti si trovano ad un massimo di 700 metri e si estendono per circa 1500 ettari.
Grottino di Roccanova
Al confine fra le due province lucane, il medio corso dell’Agri ospita fra le sue colline i vigneti del secondo vino Igt, il Grottino di Roccanova, prodotto nei comuni di Roccanova, Castronuovo Sant’Andrea e Sant’Arcangelo. Del Grottino si producono tre tipologie: "Rosso", "Rosato" (frizzante e amabile) e "Bianco"; è allo studio la Doc "Roccanova", di cui si prevede la produzione di "Rosso", "Rosso Riserva", e "Bianco".

Aglianico del Vulture Superiore e RISERVA DOCG

Si ottiene dal vitigno Aglianico del Vulture, ha colore rosso rubino intenso tendente al granato, il profumo è tipico, gradevole ed intenso, il sapore secco, giustamente tannico, sapido, persistente; con l’invecchiaménto, in relazione alla conservazione in recipienti di legno, il sapore dei vini può rilevare lieve sentore di legno;
L'Aglianico del Vulture non può essere immesso al consumo prima del 1° novembre del terzo anno successivo a quello dì produzione delle uve, dopo un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno l2 mesi in contenitori di legno e almeno 12 mesi in bottiglia.

L'Aglianico del Vulture Riserva ha colore rosso rubino intenso tendente al granato, con I'invecchiamento può assumere riflessi aranciati, l'odore è tipico, gradevole ed intenso, il sapore è secco, giustamente tannico, sapido, persistente, equilibrato ed armonico con l'invecchiamento, in relazione alla conservazione in recipienti di legno, il sapore dei vini può rilevare lieve sentore di legno.

L'Aglianico del Vulture Superiore può fregiarsi della qualifica "Riserva" solo se immesso al consumo a partire dal 1° novembre del quinto anno successivo a quello di produzione delle uve, dopo un periodo di invecchiamento di almeno 24 mesi in contenitori di legno e almeno l2 mesi in bottiglia.

Gastronomia

Nei comuni dell’Appennino Lucano e nei due capoluoghi di provincia, Potenza e Matera, i primi piatti sono le portate più accuratamente realizzate dagli chef che esaltano la semplicità della tavola lucana, come nel caso dell’Acquasale, miscela di uova, olio e cipolla con pane raffermo.

La pasta fatta in casa è una costante e costituisce l’ingrediente principale di numerose ricette, come le orecchiette alla materna e gli strangolapreti (fettuccine di pasta a forma di bastoncini) alla potentina e i cavatelli con le cime di rapa.

I secondi piatti più caratteristici della Lucania sono quelli realizzati nella zona del Metaponto. Qui il pesce è il principe della tavola. Tra i secondi più frequenti, baccalà e peperoni e il Baccalà a ciaruedda con cipolline fresche e peperoncino. Nelle zone interne, agnello e maiale sono gli ingredienti principali delle seconde portate. I Cutturiddi sono costituiti da agnello insaporito con cipolline, pomodori maturi rosmarino e alloro. Se si vuole gustare una delle ricette lucane più antiche occorre ordinare la pecora nel coccio, carne di agnello cotta in vasi di coccio, con patate, cipolle e pomodori.

Il pane è un altro degli elementi tipici della cucina lucana. E’ cotto nei forni a legna e lavorato con farina bianca ed integrale. E’ particolarmente fragrante ed è uno dei prodotti lucani che valica i confini regionali per approdare sulle tavole di tutta l’Italia Meridionale.

Anche le fave, sempre di origine contadina, rappresentano uno dei pasti principali della Lucania. Vengono cucinate in mille modi, ma la variante più gustosa è quella che prevede l’ aggiunta di cipolle, pomodori e pancetta. I Dolci della Pasticceria lucana.

 

Le frittelle dolci, semplici e genuine, sono tra le poche voci che si possono ascrivere al dolce tipico della Basilicata. A Maratea, inoltre, consigliamo di assaporare i bocconotti, biscotti con crema di amarena, oppure i  dolci di noci di Trecchina, località famosa anche per il pane.

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