Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo
La regola fondamentale per una corretta conservazione della birra è la rotazione delle scorte. È vero che il problema riguarda principalmente la birra in bottiglia, poiché quella in fusto deve essere consumata entro pochi giorni dall'inizio della spillatura. Tuttavia, anche per la birra alla spina un attento controllo del magazzino permette di servirla sempre al massimo della freschezza.
Fanno eccezione alcune birre particolarmente robuste, come le Old Ale o le Barley Wine, che possono evolvere positivamente nel tempo. In tutti gli altri casi, la birra andrebbe consumata il prima possibile, per apprezzarne al meglio aromi e fragranze.
Il luogo ideale per la conservazione deve essere asciutto, fresco e buio. Le bottiglie chiuse con tappo a corona vanno conservate in posizione verticale, per evitare il contatto tra la birra e il tappo metallico, mentre quelle con tappo in sughero possono essere conservate in orizzontale, per mantenere il tappo umido ed evitare infiltrazioni d’aria.
I principali nemici della birra in bottiglia sono l’ossidazione e la luce. L’ossidazione altera il gusto e l’aroma, mentre la luce – in particolare quella ultravioletta – può causare la cosiddetta “luce di birra” (lightstruck), responsabile di aromi sgradevoli simili a quelli dello zolfo o della skunk.
Le bottiglie tappate con sughero possono incorrere in ulteriori alterazioni, come acetificazione e formazione di fioretta. In caso di mancata ermeticità del tappo, l’ossigeno può penetrare e favorire la proliferazione di microrganismi come il Micoderma Candida, un lievito filmogeno responsabile di questi difetti. La bassa gradazione alcolica della maggior parte delle birre non rappresenta una barriera sufficiente contro tali contaminazioni.
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