Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo

 

Le Acquaviti

Il bere non ragionato, non è il nostro scopo. Chi beve con questo obiettivo deve sentirsi responsabile delle proprie azioni.

Irish Whiskey

I whiskey irlandesi e scozzesi sono il risultato della stessa tradizione, ma molte ed importanti sono le differenze che ne fanno due prodotti molto diversi.

A dare tipicità al whiskey irlandese, sono la mancanza del sentore di torba, il tipo di cereali utilizzati, la maggior dimensione degli alambicchi e il fatto di passare tre volte nell'alambicco.

territorio dell'Irish whiskey Le principali distillerie di Irish whiskey

Il whiskey irlandese è prodotto da una miscela d'orzo maltato e non maltato, distillata in discontinuo, e di un distillato di cereali molto neutro, ottenuto con distillazione continua.

La maggior parte dei whiskey irlandesi, sono "vatted", (da vat, tino), vale a dire prodotti dalla miscelazione, o vatting, di whiskey diversi ottenuti dal malto, dall'orzo e da cereali vari, ma di uguale invecchiamento.

L'orzo subisce le normali operazioni idonee a trasformarlo in malto, solo che l'essiccamento non avviene su fuoco di torba. É questo il motivo per cui il whiskey irlandese non è caratterizzato dall'aroma torbato, che distingue i prodotti scozzesi, ma dal naturale profumo del malto.

Malto, e orzo non maltato, sono macinati e ridotti in farina, poi sono messi in infusione con acqua e cotti.

Dopo la cottura si uniscono i lieviti ed inizia la fermentazione, al termine della quale, si procede a distillare il wash, vale a dire il “vino” di malto. La distillazione del malto avviene in discontinuo.

Distillare in discontinuo, siglnifica, molto semplicemente, che prima di procedere ad una cotta successiva, deve essere terminata la cotta in atto. Le distillazioni artigianali delle acquaviti, normalmente avvengono in due tempi, chiamati cotte.

La prima cotta produce un concentrato, che è ripassato nell’alambicco. È durante questa seconda cotta che sono scartate le teste e le code del distillato, tenendo solo il cuore.

La distillazione del whiskey irlandese avviene però in tre tempi.
La terza fase della distillazione non coinvolge tutta l'acquavite, cioè il cuore della seconda cotta, ma solo le code di questa, subiscono un terzo passaggio in alambicco.

L'invecchiamento minimo per il whiskey irlandese è tre anni, ma tutti i produttori lo portano almeno a cinque se non a sette.

L'invecchiamento può aver luogo in botti di rovere americano che abbiano contenuto bourbon o Sherry, o in botti di quercia. Al termine dell'invecchiamento i whiskey di diversa qualità, ma della stessa età, sono miscelati, infine, si procede alla riduzione del grado alcolico a gradazione di consumo, 40-43% volume.

Il whiskey irlandese, non è solo il distillato base di molti cocktail, tra i quali il più famoso è l'Irish Coffee, ma si consuma anche da solo, liscio o con ghiaccio in un bicchiere old fashioned.

Irish whisky: un po' di storia

La leggenda vuole che sia stato San Patrizio a portare la distillazione in Irlanda intorno al IV secolo. Sicuramente si trattava di distillazione d'essenze a scopo medico e non per la produzione di bevande alcoliche. Queste cominciarono ad essere prodotte dai monaci qualche secolo più tardi. Intorno all'anno Mille era già diffusa la bevanda distillata da cereali il cui nome gaelico era uisge beatha o usque baugh.

Questo nome si trasformò in whiskey, differenziandosi dai whisky scozzesi per via della "e".

L'unione tra il whiskey irlandese e il caffè avvenne nel 1939 in una base aerea per idrovolanti nei pressi del villaggio di Foynes, un paese a circa 100 chilometri da Cork, e il barista che la realizzò si chiamava Joe Sheridan. Poi Sheridan un giorno si trasferì all'aeroporto di Shannon, inaugurato nel 1947, e qui cominciò a proporre ai passeggeri il suo caffè irlandese.

Fu così che nei primi anni '50 lo bevve anche un giornalista del San Francisco Chronicle di nome Stan Delaplane. Il giornalista, arrivato a casa, raccontò la ricetta al barista del suo bar preferito, il Buena Vista Bar del Fisherman's Warf di San Francisco, da dove l'Irish Coffee ha iniziato il suo cammino internazionale.

 

  • Irish coffee
  • 4.0 cl whiskey irlandese
  • 9.0 cl caffè caldo
  • 3.0 cl crema di latte
  • 1 cucchiaio di zucchero Demerara
  • L'irish coffee

    Mescolare lo zucchero, il whiskey e il caffè caldo in un bicchiere da Irish Coffee. Versare in superficie la crema di latte facendola scivolare sul dorso di un cucchiaino. Non mescolare.

 

L'Irish Coffee si presenta in un calice, con stelo lungo per non scottarsi le dita e coppa di buone dimensioni, su due strati: Lo scopo di questa presentazione è filtrare il caffè, dolce e caldo, e corretto con il whiskey, attraverso la panna fredda, lasciata in superficie per trattenere il calore. La panna, per via della rotondità finale che apporta alla miscela, dovrebbe essere l'ultima componente della bevanda ad essere consumata.

Il caffè irlandese presentato a tre strati, sebbene bello a vedersi, snatura l'essenza della bevanda. Il motivo è semplice; il whiskey, per sorreggere i due strati successivi del caffè e della panna, deve essere zuccherato abbondantemente. Per contro il caffè sarà amaro. Ecco che attraverso la panna non si percepisce più un'unica sensazione armonica ma diverse impressioni contrastanti. Prima la percezione amara del caffè, poi il dolce del whisky, troppo zuccherato, mischiato al sapore grasso della panna, non più bilanciato dalla sensazione secca del whiskey.

 


 

SERVIZI SPAZIOPREVER
HOMEPAGE