Spazioprever lezioni in rete - I.I.S. "A. Prever" Pinerolo
Il latte, se non diversamente specificato, s'intende vaccino, vale a dire di mucca. É importante avere sempre latte fresco e conservarlo in ambienti idonei e in contenitori puliti. In commercio si trovano diversi tipi di latte che si differenziano per: contenuto in grassi, sistema di risanamento e metodi di conservazione.
In rapporto al contenuto di grassi il latte si distingue in:
Da un punto di vista dietetico, la variazione in grammi per litro di grasso, tra il latte intero e il latte scremato, è trascurabile, ma la differenza nel gusto è notevole. La quantità di grasso non ha riflessi solo sul gusto, ma influenza anche la buona riuscita della lavorazione da compiere.
Il maggior contenuto in grassi del latte intero, favorisce la persistenza della schiuma del cappuccino, mentre il latte parzialmente scremato, che ha un minor contenuto in grassi, è più indicato nella preparazione di frappé.
Il latte, secondo il trattamento termico cui è soggetto per garantirne la conservabilità, è definito:
Se è sottoposto a trattamento termico, tra i 72 e 75°C, per breve durata, non oltre i 15 secondi. Ciò modifica in modo trascurabile le caratteristiche organolettiche. Il latte pastorizzato si conserva per sette giorni, e dal 7 giugno 2005 deve riportare in etichetta anche l’indicazione di provenienza, vale a dire del luogo di mungitura oltre a quella di confezionamento. Qualitativamente è il migliore, essendo il più simile al latte crudo.
La qualità nutrizionale del latte è data dal contenuto in sieroproteine dopo il trattamento termico. Le sieroproteine sono proteine particolari contenute nel siero. Tanto più è elevata la quantità di sieroproteine, tanto più sarà alta la qualità nutrizionale del latte. Il latte pastorizzato, con un contenuto di sieroproteine dell'11 per cento, può chiamarsi solo "pastorizzato", mentre con il 14 per cento può fregiarsi dell'aggettivo "fresco" e con il 15,5 per cento può prendere la denominazione di "alta qualità".
Il latte fresco di alta qualità è una categoria merceologica, indicata dalla legge n° 169 del 3/5/1989. I requisiti necessari affinchè il latte fresco pastorizzato sia definito di Alta Qualità riguardano la selezione e lo stato di salute delle razze bovine, la loro alimentazione, l'igiene delle stalle, le condizioni di mungitura, la raccolta e distribuzione, la struttura della centrale di lavorazione, i trattamenti termici ed il confezionamento del latte.
Il latte fresco pastorizzato di Alta Qualità è solo del tipo intero con contenuto di proteine nel latte crudo di 32 gr. di proteine/litro contro i 28 grammi per quello destinato al latte fresco pastorizzato e la percentuale di sieroproteine (che favoriscono il sistema immunitario dell'organismo) è maggiore nel latte di Alta Qualità confezionato rispetto al normale latte fresco pastorizzato.
Il confezionamento del latte avviene in contenitori di vetro, plastica, e soprattutto nel tetra pak e tetra brik. Sulla confezione deve essere riportata la data di scadenza.
Il latte fresco deve essere conservato in frigorifero a temperature comprese tra 0 e 4° C, e deve essere consumato entro il periodo
indicato sulla confezione.
Il latte a lunga conservazione può essere conservato fuori frigo in ambiente fresco ma, una volta aperta
la confezione, va tenuto in frigorifero e consumato in pochi giorni.
Dal latte deriva la crema di latte o panna, questa ha un titolo di grassi variabile dal 10 al 32 per cento. La crema di latte, o panna, che si usa al bar, non è la panna da cucina ma la panna da montare usata in pasticceria. La crema di latte con una minor percentuale di grassi, si può utilizzare come crema per il caffè.
La panna più grassa, tra il 24 e il 30 per cento, è più indicata nella preparazione dei cocktail.
La panna deve essere conservata, con confezione aperta, o chiusa, in frigorifero e va consumata nel periodo di tempo indicato sulla confezione.
Lo yogurt si può preparare introducendo contemporaneamente nel latte pastorizzato intero, parzialmente scremato e scremato, due bacilli lattici vivi, il lactobacillus bulgaricus e lo streptococcus thermophilus.
La tipica cremosità dello yogurt è ottenuta con l'aggiunta di latte in polvere o addensanti. Gli yogurt alla frutta sono ottenuti aggiungendo allo yogurt dei preparati a base frutta e zucchero.
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